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Trekking lungo il litorale cilentano

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Associazione Posidonia Camerota

Per maggiori informazioni potete visitare il nostro 

Parco Nazionale del cilento

ll Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano è stato istituito il 6 dicembre 1991. Con una superficie di quasi 180.000 ettari è il secondo Parco Nazionale più grande d'Italia. Esso è stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO perché rientra nella categoria dei Beni Misti (naturali e culturali). Infatti è uno dei pochi esempi di perfetto equilibrio Uomo-Natura.
Il Parco racchiude numerosi ecosistemi molto diversi tra loro e questo grazie alla varietà morfologica del suo territorio. Dagli habitat marini, a quelli collinari, dagli habitat fluviali a quelli montani il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano racchiude una delle comunità vegetali ed animali più varie e significative d'Italia.
Il territorio del Parco inoltre, trovandosi al centro del Mediterraneo è stato teatro della nascita e dello sviluppo della civiltà e della cultura a partire da quella Preistorica fino ai giorni nostri.

La Lontra nei fiumi Lambro e Mingardo

Il 20 luglio 2012 durante un escursione lungo il fiume Mingardo, Salvatore Calicchio, Presidente dell'Associazione Posidonia e guida GAE, insieme ad un gruppetto di amici, ha incontrato per la seconda volta nel giro di pochi giorni un giovane esemplare di lontra.
La lontra non era mai stata vista prima nel fiume Mingardo. E' un mammifero molto raro, in Italia se ne contano circa un centinaio di esemplari.
L'ultimo avvistamento risaliva all'agosto 2010, quando alcuni turisti incontrarono due esemplari di lontra alla foce del fiume Alento.
Ma incredibilmente quest'anno Salvatore Calicchio ne ha avvistato prima un esemplare alla foce del fiume Lambro e dopo qualche giorno, in compagnia di alcuni amici, ha incontrato un altro esemplare di lontra risalendo il corso del fiume Mingardo.
In occasione del secondo incontro sono state scattate diverse foto ed è stato girato anche un breve video che pubblichiamo di seguito.
Salvatore Calicchio ha dichiarato che in 20 anni di attività come guida naturalistica sul terrirorio del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano non aveva mai avuto la fortuna di incotrare prima questo straordinario animale.
E' sicuramente un segnale positivo aver accertato la presenza della lontra anche nei fiumi Lambro e Mingardo.

Il massiccio del Bulgheria

Il massiccio del Bulgheria, che occupa circa 40 km di costa sui 90 km appartenenti al Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con il prolungamento del monte Chiangone, si comporta come un'enorme muro protettivo, alto mediamente 1000 m, che protegge tutta la costa da Scario a Caprioli. Il clima è così mite che numerose piante tropicali, come i banani, vivono benissimo su questo territorio.
La vegetazione varia dalla macchia mediterranea, ai boschi di leccio. Interessantissima la flora autoctona che annovera specie rupicole uniche, come la Primula Palinuro, simbolo del Parco, la Centaurea Cineraria, L'Elicriso, la Campanula Fragilis, il Garofanino delle rocce, l'Iberis florida. I coltivi sono formati dai tradizionali frutteti e da grandissimi uliveti dove frequenti sono gli esemplari plurisecolari che arrivano anche a mille anni. Il clima mite permette di fare turismo durante tutte e quattro le stagioni. Dalla fine dell'autunno agli inizi della primavera è possibile fare escursioni su tutto il territorio, andare alla ricerca di funghi o di asparagi, osservare la fauna che migra, assistere e partecipare a tradizionali lavori agricoli, come la raccolta delle castagne o delle olive, fare giri in bici o a cavallo. Durante la stagione estiva, oltre alle escursioni, è possibile svolgere attività acquatiche come immersioni subacquee, canoa, ecc. Questo tratto di costa calcarea nasconde numerosissime grotte, molte delle quali hanno ospitato l'uomo preistorico durante il Paleolitico. Da questo punto di vista, il territorio del massiccio del Bulgheria è uno dei più importanti siti d'Europa. A Scario, piccolo centro di pescatori, la facoltà di Paleontologia dell'Università di Siena ha realizzato un piccolo museo che accoglie alcuni reperti ritrovati in queste grotte.

Itinerari

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